Psicologia

SOS COMPITI ESTIVI: ISTRUZIONI PER L’USO

La scuola è finita, le giornate diventano più distese nei ritmi ma, come tutti gli anni, c’è qualcosa che potrebbe perturbare questa tranquillità. Che cosa? Sono loro; l’incubo di grandi e piccoli (certo non proprio di tutti): I COMPITI PER LE VACANZE! Possono davvero diventare motivo di litigi continui; di stress per i genitori, che rincorrono i figli per iniziarli, terminarli e controllare e di ansia per i figli, che cercano di procrastinare all’infinito, riducendosi, spesso, all’ultimo momento. Ma come fare? Vediamo di affrontare insieme l’argomento, soffermandoci sui quattro punti cardinali dei compiti estivi:

-Quando iniziare. -Dove farli. -Come organizzarsi. – -E soprattutto Perchè?

Prima di affrontare punto per punto un’importante premessa:

I genitori che richiedono il mio aiuto mi raccontano, spesso, del momento dei compiti come un vero e proprio incubo: litigi, urla, rabbia che faticano a controllare. Questa situazione può verificarsi più facilmente quando un bambino od un ragazzo hanno una difficoltà specifica nell’apprendimento e, quindi, la frustrazione e il senso di impotenza del genitore, che non riesce ad aiutare come vorrebbe, possono determinare uno stato di tensione emotiva e conflitto. La dottoressa Daniela Lucangeli parla di “cortocircuiti emotivi” nel bambino; infatti se un bambino quando impara, ad esempio la matematica, prova costantemente ansia di non essere all’altezza, paura di sbagliare o senso di colpa, per gli errori che commette e per cui viene costantemente ripreso, le sue capacità di apprendimento si bloccano.. . La nostra mente, infatti, fugge dalle esperienze e dai ricordi dolorosi ed impedisce al bambino di ricordare ciò che aveva appreso. Invito sempre i genitori, in questi casi, a riconoscere il proprio limite e rivolgersi ad un professionista psicologo che possa aiutare il bambino ed il genitore a costruire un clima di fiducia, sostegno ed autonomia.

Ed ora partiamo dal primo punto:

QUANDO iniziare i compiti?

E’ fondamentale concedere ai nostri studenti del tempo per rigenerarsi dopo la fine di un anno scolastico. Orientativamente lasciare due settimane di completa libertà sarebbe l’ideale. Questo spazio consente ai nostri bambini e ragazzi di staccare un pò la spina da obblighi e doveri e fare spazio per il nuovo che arriverà. Trascorso questo periodo, si può partire! Per prima cosa concordate con loro un momento della giornata in cui dedicarsi ai compiti. Non siate inflessibili ma lasciateli liberi di decidere se preferiscono la mattina, il primo pomeriggio o la sera, infatti ogni bambino predilige un momento piuttosto che un altro. La mattina potrebbe essere l’ideale per chi desidera, poi, avere il resto della giornata libero, il primo pomeriggio per chi dopo pranzo si sente carico ,e la sera per chi ormai non ha pensieri per la testa e può focalizzarsi sui compiti. Voi potete incoraggiare la riflessione, invitando a fare le adeguate valutazioni sulla scelta presa. Se poi non dovesse funzionare si può sempre riconcordare INSIEME la decisione presa. Flessibilità e fiducia sono le parole d’ordine.

COME organizzarsi?

Invito sempre i genitori, che incontro nel mio studio, a dedicare del tempo per predisporre, INSIEME ai propri figli, una buona organizzazione. Si può scrivere una tabella/calendario con tutti i giorni disponibili per i compiti estivi, ovviamente eliminando festività, sabati e domenica e giorni in cui si parte per un viaggio. Poi si contano gli esercizi da fare e si suddividono per i giorni a disposizione. E’ importante diversificarli, ad esempio inserendo nello stesso giorno un equo numero di espressioni, problemi, pagine da leggere e così via. Oppure li si può diversificare in base alle preferenze di vostro figlio/a: un esercizio più noioso, uno semplice così da alleggerire il carico.

DOVE farli?:

il luogo in cui fare i compiti può essere scelto dai vostri figli, ricordiamo che si tratta del periodo estivo e qualche concessione può essere fatta. E’ possibile approfittare della lunga pausa e far sperimentare ai piccoli, luoghi diversi in cui studiare, ad esempio nella loro cameretta personale, se generalmente preferivamo il salone o la cucina, così da monitorarli con più semplicità. Lasciare loro una maggiore autonomia e vedere cosa succede. Trattandosi poi delle vacanze è possibile anche invitare qualche amico per svolgere insieme i compiti e rendere più piacevole il momento.

Ed infine: PERCHE’ bisogna fare i compiti per le vacanze?

Questa è una domanda che mi pongono, spesso, sia gli studenti che alcuni genitori. A volte accettare che anche l’estate, momento di riposo e divertimento, debba essere un periodo in cui dedicarsi ai doveri può essere frustrante. Tuttavia ci sono diversi motivi a sostegno della loro utilità. I compiti estivi permettono, infatti, ai nostri bambini e ragazzi di stabilizzare e ripassare gli apprendimenti dell’anno scolastico, con meno stanchezza e più tempo a disposizione; di auto valutarsi, cercando di comprendere quali parti del programma occorre riguardare ed, anche, di sperimentare una maggiore autonomia, soprattutto se sostenuta da un atteggiamento di fiducia da parte nostra e una buona organizzazione.

Quindi cari genitori non abbattetevi di fronte alle proteste iniziali e difficoltà ma considerate i compiti estivi come l’opportunità per investire sull’autonomia, il senso di responsabilità e l’organizzazione dei vostri figli che sono utili tutta la vita! Puntate soprattutto sul farli sentire capaci e adeguati. E se la situazione dovesse sfuggire di mano, potete chiedere aiuto; questa è la più importante dimostrazione di amore per loro!



Puoi contattarmi al 342/7774227 o scrivermi a martadimambro.psicologa@gmail.com

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