Psicologia

Le radici della creatività

Riuscire ad ideare e realizzare nella nostra vita qualcosa di proprio da condividere con gli altri, ci dona un senso di soddisfazione e benessere. La creatività produce queste sensazioni sia negli adulti che nei bambini.

Non esiste un unico modo di essere creativi. Ciò che conta non è la specifica attività che si svolge, quanto la propensione che si ha nell’ideare, risolvere, intuire. I bambini piccoli, ad esempio, sperimentano la loro creatività in modi che, spesso, noi adulti non comprendiamo e valorizziamo: riuscire a risolvere problemi concreti per la prima volta, utilizzare una parola insolita, escogitare una rima, inventare un gioco sono tutte espressioni creative dove l’immaginazione guida e non la logica.

Sicuramente la personalità individuale gioca un ruolo essenziale nel processo creativo ma anche il clima e l’ambiente possono favorire od ostacolare l’esercizio della fantasia e la curiosità.

Come creare un clima favorevole allo sviluppo della creatività?

Innanzitutto occorre eliminare alcuni “blocchi interni”. La paura di sbagliare ed il timore del giudizio altrui sono d’intralcio: possono bloccare un’idea sul nascere o frenare la voglia di intraprenderla. Il bisogno eccessivo di sicurezza e protezione ostacola la voglia di esplorare. In genere nei bambini piccoli questi deterrenti non ci sono ancora, ma possono formarsi. Bisogna, quindi, prestare attenzione alle risposte che si danno ai primi ragionamenti dei bambini. A differenza del pensiero logico-consequenziale tipico dell’adulto, il bambino utilizza un ragionamento divergente., che procede per salti, analogie, soluzioni irrazionali e libere associazioni.

Un bambino che riceve critiche dure o viene ridicolizzato ai primi tentativi di realizzare qualcosa in modo autonomo, può abbandonare le attività che lo fanno vergognare. E’ tipico dei bambini più piccoli dare risposte magiche e fantastiche ad eventi della quotidianità o scientifici. Se dal nostro punto di vista adulto, essi sono in errore, per un altro verso, se ci limitiamo a sanzionare l’errore o ridicolizzarli, rischiamo di smorzare il loro tentativo creativo.

Il mondo virtuale

Un tempo i fattori che potevano inibire la fantasia e creatività erano, in linea di massima: un clima autoritario ed inibente che li dissuadeva dal prendere iniziative e spesso faceva vergognare dei propri progetti individuali.

Un aspetto fondamentale della creatività, come spiega il filosofo d educatore Dewey, è l’importanza che assumono le esperienze primarie. Si tratta di esperienze vissute in prima persona, che hanno il pregio di far sperimentare con i propri sensi il mondo esterno al bambino, collegandolo ai propri vissuti emotivi.

Oggi l’educazione è di gran lunga cambiata: la didattica è meno astratta, sono presenti attività concrete e giocattoli che stimolano la fantasia ed il ragionamento, ma ciò non significa che non ci siano più “schemi”. Consideriamo ad esempio la televisione, che invia moltissime informazioni ai nostri bambini. Si potrebbe pensare che sia stimolante per alimentare il ragionamento e la creatività dei piccoli, ma non è così. Infatti si tratta, come direbbe Dewey, di “informazioni secondarie” che coinvolgono solo l’udito e la vista dei bambini ed indirette, ossia non effettuate in prima persona.

Mentre con i bambini più grandi è possibile discriminare tali esperienze, ad esempio distinguendo i contenuti validi dagli stereotipi, confrontando il mondo rappresentato con la loro esperienza personale, questo non è possibile con i bambini piccoli. Immergere i piccoli in un mondo virtuale è sconsigliabile prima che abbiano potuto costruirsi un’idea del mondo che li circonda concreta e che siano capaci a differenziare il mondo interno da quello esteriore.

L’importanza delle emozioni

Le emozioni che originano dal nostro mondo interiore hanno un ruolo prioritario nel processo creativo, sia come capacità di “leggere” il proprio mondo interiore che i comportamenti altrui, che come base di sicurezza. Il rischio di mettere i piccolissimi davanti alla tv troppo presto e per tempi troppo lunghi è che i messaggi provenienti dall’esterno li abbaglino e li condizionino al punto da ostacolare e rallentare la costruzione di un proprio mondo interno percepito come autentico, vale a dire una delle fonti vitali della creatività.

Come favorire l’immaginazione nei più piccoli?

Ecco alcune strategie utili: -Non instillare la paura dell’errore; -Rispettare le domande inusuali; -Fornire forme e materiali per l’espressione (disegno, pittura, ceramica, teatro, musica); -Esperienze primarie ossia giochi spontanei, ambiente naturale; -Consentire la trasgressione creativa: invenzioni irrealistiche ma efficaci.

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